1. Parlaci di te.
Sono nato in Benin il 17 maggio 1989, primo di cinque figli. Dopo le scuole elementari e la prima media a Malanville (nel Nord del Benin), entrai nel Seminario minore interdiocesano di Natitingou e nel 2009, concluso l’anno propedeutico, pensai inizialmente a una pausa di riflessione sulla mia vocazione. Mi fu invece proposto di diventare segretario del Vescovo per un anno e accettai con piacere. In seguito feci un biennio di studi nel Seminario nazionale di filosofia e un anno di stage pastorale come insegnante in un collegio cattolico della mia diocesi di Kandi. Nel 2013, iniziai gli studi di Teologia nel Seminario San Gallo (Benin) e nel gennaio 2015 fui inviato a Lugano dal Vescovo Cleto per proseguire gli studi e la formazione al sacerdozio. Qui, il 28 ottobre 2017 sono stato ordinato diacono e da un anno sto seguendo la specializzazione in Diritto canonico all’Istituto DiReCom della FTL.
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
Esistono da anni accordi tra il mio Vescovo e quello di Lugano e io sono il quarto seminarista della mia diocesi a venire il Ticino. È stato quindi il mio Vescovo Cleto ad avvicinarmi alla FTL. In precedenza ne avevo sentivo parlare dai miei predecessori ormai sacerdoti e nelle mie ricerche su internet.
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
La FTL è un focolare di incontri e di culture, arricchito dagli studenti e docenti di origini diverse che la costituiscono. Questo senso di apertura è una nota particolarmente bella che dà rilievo alla nostra Facoltà. Per chi viene da paesi lontani, con realtà culturali diverse, l’impatto può essere molto forte. Ciononostante, tra studenti e docenti, vivo un’esperienza indimenticabile. È nella diversità che si cerca di tendere all’unità e questo è un arricchimento per tutti. Mi auguro che prevalga sempre più tale atmosfera per il bene di ciascuno e soprattutto per chi viene da molto lontano.
4. Come vedi il tuo futuro?
Non sono veggente! Il futuro non spetta a noi determinarlo. Tuttavia penso che gli studi di Diritto canonico che sto facendo possano essere utili per i bisogni della mia diocesi in Benin, tant’è vero che me l’ha chiesto il mio Vescovo. Finiti gli studi, non vedo l’ora di tornare in patria per svolgere il compito che mi verrà affidato. Ma prima, voglio essere riconoscente allo staff della FTL, ai miei formatori del Seminario san Carlo e a tutti gli studenti incontrati e conosciuti in questa sede, per quanto si fa assieme. Il mio augurio più fervido è che la dimensione “universale” di questa FTL possa sempre più diventare realtà.
Sono nato in Benin il 17 maggio 1989, primo di cinque figli. Dopo le scuole elementari e la prima media a Malanville (nel Nord del Benin), entrai nel Seminario minore interdiocesano di Natitingou e nel 2009, concluso l’anno propedeutico, pensai inizialmente a una pausa di riflessione sulla mia vocazione. Mi fu invece proposto di diventare segretario del Vescovo per un anno e accettai con piacere. In seguito feci un biennio di studi nel Seminario nazionale di filosofia e un anno di stage pastorale come insegnante in un collegio cattolico della mia diocesi di Kandi. Nel 2013, iniziai gli studi di Teologia nel Seminario San Gallo (Benin) e nel gennaio 2015 fui inviato a Lugano dal Vescovo Cleto per proseguire gli studi e la formazione al sacerdozio. Qui, il 28 ottobre 2017 sono stato ordinato diacono e da un anno sto seguendo la specializzazione in Diritto canonico all’Istituto DiReCom della FTL.
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
Esistono da anni accordi tra il mio Vescovo e quello di Lugano e io sono il quarto seminarista della mia diocesi a venire il Ticino. È stato quindi il mio Vescovo Cleto ad avvicinarmi alla FTL. In precedenza ne avevo sentivo parlare dai miei predecessori ormai sacerdoti e nelle mie ricerche su internet.
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
La FTL è un focolare di incontri e di culture, arricchito dagli studenti e docenti di origini diverse che la costituiscono. Questo senso di apertura è una nota particolarmente bella che dà rilievo alla nostra Facoltà. Per chi viene da paesi lontani, con realtà culturali diverse, l’impatto può essere molto forte. Ciononostante, tra studenti e docenti, vivo un’esperienza indimenticabile. È nella diversità che si cerca di tendere all’unità e questo è un arricchimento per tutti. Mi auguro che prevalga sempre più tale atmosfera per il bene di ciascuno e soprattutto per chi viene da molto lontano.
4. Come vedi il tuo futuro?
Non sono veggente! Il futuro non spetta a noi determinarlo. Tuttavia penso che gli studi di Diritto canonico che sto facendo possano essere utili per i bisogni della mia diocesi in Benin, tant’è vero che me l’ha chiesto il mio Vescovo. Finiti gli studi, non vedo l’ora di tornare in patria per svolgere il compito che mi verrà affidato. Ma prima, voglio essere riconoscente allo staff della FTL, ai miei formatori del Seminario san Carlo e a tutti gli studenti incontrati e conosciuti in questa sede, per quanto si fa assieme. Il mio augurio più fervido è che la dimensione “universale” di questa FTL possa sempre più diventare realtà.