1. Parlaci di te.
Sono nato a Cordoba (nel sud della Spagna) e sono il più piccolo di dieci fratelli. Ho sempre vissuto e studiato nella mia città, ma a 13 anni sono entrato in una comunità nel Cammino Neocatecumenale e così ho iniziato a vivere seriamente anche nella Chiesa. Ho ricevuto fin da piccolo un’educazione cristiana e ciò grazie alla Chiesa, alla mia comunità cristiana, grazie al Cammino, ma soprattutto grazie ai miei genitori, all’esempio che ci hanno sempre dato, all’aiuto che abbiamo sempre trovato in loro, ai momenti di preghiera e di lode abituali in casa mia, soprattutto durante le lodi della domenica.
Fin da piccolo, dunque, ho vissuto una vita tranquilla, serena, piena di doni di fede. Mi è sempre piaciuta la musica e le ho dedicato molte ore suonando in un piccolo gruppo di amici. Ho condiviso le aspirazioni di tutti i ragazzi della mia età: speravo di incontrare una ragazza, di fidanzarmi, di formare una famiglia, di trovare un bel lavoro, etc. Crescendo, tuttavia, ho avuto modo di sentir parlare nel Cammino di una “nuova evangelizzazione” in corso in tutto il mondo... E così, dopo aver cercato inutilmente una piena felicità negli studi universitari, nella musica, nelle amicizie, nelle storie sentimentali... ho cominciato a pensare che forse il Signore mi stava chiamando a partecipare ad un’opera molto più grande. In poco tempo, mi sono trovato catapultato da Dio in una vocazione veramente universale, missionaria: a 19 anni sono partito per la Finlandia, senza conoscere la lingua né chi mi aspettava, tuttavia contento di entrare in un seminario diocesano missionario per la nuova evangelizzazione. Sono già al quarto anno di seminario, con l’aiuto di Dio continuo la mia formazione, sicuro che Dio mi stia accompagnando.
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
Entrando in seminario ho iniziato automaticamente gli studi filosofici e teologici presso la FTL.
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
Sebbene, per la maggior parte dell’anno scolastico, il rapporto con la FTL venga mediato da uno schermo, ho avuto modo di frequentare personalmente la Facoltà durante tutto il secondo anno di studi e comunque vengo a Lugano due volte all’anno in occasione delle sessioni di esami. Ho potuto percepire la familiarità, la semplicità di una dimensione ancora umana di Facoltà, la facilità dei rapporti fra studenti e professori. Mi sono sempre sentito aiutato e compreso nelle inevitabili difficoltà e questo, per uno studente che viene da un ambiente molto diverso da quello ticinese, ha significato davvero tanto. Che il rettore della FTL, il prof. Roux, sia venuto in Finlandia per conoscere di persona la nostra missione, è qualcosa di davvero significativo...
4. Come vedi il tuo futuro?
Non penso molto al mio futuro. Certamente desidero completare il mio percorso di formazione in seminario e, se Dio vuole, dedicarmi al ministero sacerdotale e missionario. Desidererei terminare il ciclo di studi, conseguire il Master in Teologia, continuare eventualmente con una licenza, ma nel mio futuro vorrei che ci fosse soprattutto la missione di evangelizzazione in Finlandia con l’aiuto di alcune famiglie missionarie che il Signore ha inviato qui molti anni fa. Penso che Dio mi abbia condotto qui in Finlandia per un’opera che ovviamente non conosco ancora in modo pieno ma a cui guardo con fiducia. Mi sento missionario per il mondo e non escludo che il Signore mi stia preparando per nuovi Paesi e nuove Terre. Sono aperto a qualunque cosa il Signore voglia da me.
Sono nato a Cordoba (nel sud della Spagna) e sono il più piccolo di dieci fratelli. Ho sempre vissuto e studiato nella mia città, ma a 13 anni sono entrato in una comunità nel Cammino Neocatecumenale e così ho iniziato a vivere seriamente anche nella Chiesa. Ho ricevuto fin da piccolo un’educazione cristiana e ciò grazie alla Chiesa, alla mia comunità cristiana, grazie al Cammino, ma soprattutto grazie ai miei genitori, all’esempio che ci hanno sempre dato, all’aiuto che abbiamo sempre trovato in loro, ai momenti di preghiera e di lode abituali in casa mia, soprattutto durante le lodi della domenica.
Fin da piccolo, dunque, ho vissuto una vita tranquilla, serena, piena di doni di fede. Mi è sempre piaciuta la musica e le ho dedicato molte ore suonando in un piccolo gruppo di amici. Ho condiviso le aspirazioni di tutti i ragazzi della mia età: speravo di incontrare una ragazza, di fidanzarmi, di formare una famiglia, di trovare un bel lavoro, etc. Crescendo, tuttavia, ho avuto modo di sentir parlare nel Cammino di una “nuova evangelizzazione” in corso in tutto il mondo... E così, dopo aver cercato inutilmente una piena felicità negli studi universitari, nella musica, nelle amicizie, nelle storie sentimentali... ho cominciato a pensare che forse il Signore mi stava chiamando a partecipare ad un’opera molto più grande. In poco tempo, mi sono trovato catapultato da Dio in una vocazione veramente universale, missionaria: a 19 anni sono partito per la Finlandia, senza conoscere la lingua né chi mi aspettava, tuttavia contento di entrare in un seminario diocesano missionario per la nuova evangelizzazione. Sono già al quarto anno di seminario, con l’aiuto di Dio continuo la mia formazione, sicuro che Dio mi stia accompagnando.
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
Entrando in seminario ho iniziato automaticamente gli studi filosofici e teologici presso la FTL.
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
Sebbene, per la maggior parte dell’anno scolastico, il rapporto con la FTL venga mediato da uno schermo, ho avuto modo di frequentare personalmente la Facoltà durante tutto il secondo anno di studi e comunque vengo a Lugano due volte all’anno in occasione delle sessioni di esami. Ho potuto percepire la familiarità, la semplicità di una dimensione ancora umana di Facoltà, la facilità dei rapporti fra studenti e professori. Mi sono sempre sentito aiutato e compreso nelle inevitabili difficoltà e questo, per uno studente che viene da un ambiente molto diverso da quello ticinese, ha significato davvero tanto. Che il rettore della FTL, il prof. Roux, sia venuto in Finlandia per conoscere di persona la nostra missione, è qualcosa di davvero significativo...
4. Come vedi il tuo futuro?
Non penso molto al mio futuro. Certamente desidero completare il mio percorso di formazione in seminario e, se Dio vuole, dedicarmi al ministero sacerdotale e missionario. Desidererei terminare il ciclo di studi, conseguire il Master in Teologia, continuare eventualmente con una licenza, ma nel mio futuro vorrei che ci fosse soprattutto la missione di evangelizzazione in Finlandia con l’aiuto di alcune famiglie missionarie che il Signore ha inviato qui molti anni fa. Penso che Dio mi abbia condotto qui in Finlandia per un’opera che ovviamente non conosco ancora in modo pieno ma a cui guardo con fiducia. Mi sento missionario per il mondo e non escludo che il Signore mi stia preparando per nuovi Paesi e nuove Terre. Sono aperto a qualunque cosa il Signore voglia da me.