Facoltà di Teologia
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Testimonianza di Cristiano Calì

7/25/2022

 
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Cristiano Calì
PhD in Scienze Religiose
1. Parlaci di te.
Se mi dovessi descrivere con un oggetto penserei ad mosaico o una coperta patchwork, entrambi composti da tessere o da pezzi di stoffa diversi tra loro, che riconsegnano però un’unica realtà. Vedo, infatti, le tessere o le stoffe come le diverse esperienze che mi caratterizzano (penso agli studi in teologia prima e in filosofia dopo) o come le persone che ho incontrato (i miei amici, familiari, docenti, conoscenti) o come i diversi contesti in cui mi sono trovato a lavorare (il marketing e la scuola).
Un mosaico, inoltre, per essere davvero compreso non basta che sia osservato da lontano ma a volte, per coglierne le rifiniture, è indispensabile scrutarlo, e penso che scrutare sia il verbo che più mi rappresenti: ho molteplici interessi, mi piace formarmi in diversi campi del sapere e fare esperienze disparate. Mi piace indagare per poi portare a sintesi nella mia vita… un po’ come in un mosaico o in una coperta: solo insieme quei pezzi trovano un senso.
 
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
Il mio avvicinamento alla Facoltà di Teologia di Lugano è stato un po’ inusuale. Stavo per completare gli studi in filosofia e lavoravo come direttore marketing, ciononostante stavo pensando ad un’attività che mi permettesse di approfondire la mia passione per la ricerca. Così ho iniziato a documentarmi e ho cercato anche la Facoltà di Teologia di Lugano. Sul sito web ho trovato un’inserzione in cui si parlava di un Joint Program in Teologia e in Filosofia per un dottorato di ricerca. Io avevo studiato approfonditamente entrambe le discipline e quell’iniziativa mi è sembrata il naturale coronamento di entrambi i miei percorsi di studi. E così, nonostante il lavoro che stavo conducendo e che mi soddisfaceva, ho inviato il mio progetto di ricerca e dopo l’accettazione ho scelto di mollare tutto e trasferirmi in una nuova nazione per intraprendere questa strada nel mondo accademico.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
In facoltà si sperimenta costantemente aria nuova. Da quando sono entrato, ormai quasi tre anni fa, ho potuto notare non solo diversi cambiamenti - segno di una realtà che vuole crescere - ma una costante spinta al dialogo con gli interni e con gli esterni. La facoltà si configura, infatti, come un ambiento aperto in cui incontrarsi e confrontarsi con i colleghi più giovani e con i docenti, un contesto nel quale tutti, dal personale tecnico amministrativo al corpo docente, sono pronti a venirti incontro per stimolare e agevolare la tua attività di ricerca, accompagnandoti sempre con competenza o semplicemente con familiarità. Ho sperimentato tutto ciò in un senso molto pratico: trovando nel mio Tutor disponibilità a intessere relazioni accademiche con altri atenei e altri centri di ricerca; trovando supporto per la mia attività internazionale sia nel Rettore sia nella Segreteria Generale; percependo accoglienza e flessibilità (elementi non sempre comuni in contesti già strutturati). Penso quindi che apertura, dinamicità e accoglienza siano gli elementi chiave della nostra FTL.
 
4. Come vedi il tuo futuro?
Vorrei poter cambiare domanda ma mi sa tanto che non mi sarà concesso. Il mio futuro al momento è come uno schizzo su un foglio già più volte stropicciato. Nel corso della mia vita ho fatto molteplici esperienze, spesso anche diverse tra loro e inusuali, le quali mi hanno sempre arricchito e delle quali non mi sono mai pentito. Oggi quell’insieme di esperienze sono state coronate dal mio percorso di dottorato che spero possa essere un tassello chiave per una vita dedicata alla ricerca e all’insegnamento. Non penso che il mondo accademico sia l’unico in cui mi sento a mio agio ma indubbiamente è quello che mi rende completo. Intercettare le domande che il mondo pone, indagarne il contenuto investigando la storia dei problemi, e tentare di formulare nuove prospettive mi sembra l’attività più creativa che esista. Ma l’aspetto più importante è dato dalla condivisione di idee: l’incontro con gli altri si realizza, nel contesto accademico, mantenendo sempre alto il livello, ed è questa l’esperienza più bella che vorrei poter fare mia ogni giorno nel mio futuro prossimo e remoto.


Testimonianza di Dennis Pellegrini

12/7/2021

 
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Dennis Pellegrini
Master of Theology
1. Parlaci di te.
Mi chiamo Dennis Pellegrini e sono nato il 29 maggio di più di 25 anni fa, in un piccolo paese nel nord del Canton Ticino, che si chiama Faido. Fin da piccolo, mia mamma mi ha fortemente trasmesso l’importanza della preghiera, ma quando avevo terminato tutta la trafila di quelli che a quei tempi mi sembravano dei semplici doveri, ovvero il Battesimo, la Prima Comunione e la Cresima, mi sono allontanato molto dalla fede e dalla Chiesa, perché non mi sembrava possibile che la mia vita avesse potuto realizzarsi seguendo un cammino con Gesù, il quale fino ad allora conoscevo solamente per “sentito dire”. Nonostante ciò, non ho mai abbandonata la preghiera mariana; specialmente quando la sera, prima di andare a dormire, mi rivolgevo a Maria Santissima. Dopo un periodo molto buio vissuto al liceo, di fronte ad un’imminente scelta per il mio futuro, un’importante amicizia mi ha condotto disperatamente a cercare una via di salvezza dove mai avrei effettivamente pensato: a Taizé. Lì, ho vissuto l’abbraccio del Padre Misericordioso che accoglie il figlio ritornato e che gli prepara una festa speciale. Lì, ho conosciuto Gesù nella Sua persona.
Per me la preghiera è stata dunque importantissima. Durante il cammino che ho cominciato in quel paesino della Borgogna, ho potuto vivere altre numerose e profonde esperienze che mi hanno fatto innamorare sempre più di Gesù, in particolar modo attraverso l’incontro con molti bambini poveri in tutto il mondo. Ho avuto infatti l’occasione di visitare due volte l’Uganda e il Madagascar, paese che mi ha particolarmente toccato il cuore. E poi, più importante ancora per me, è stata la realizzazione di un vero e proprio sogno che avevo nel cuore: la scorsa estate sono stato in Siria per visitare alcuni progetti umanitari. Amo profondamente questo paese, e spero di poter continuare a visitarlo costantemente.
Una delle mie più grandi passioni è il calcio, al quale mi sono avvicinato solamente quando avevo otto anni e che poi non ho mai più lasciato. Rivalutando il mio modo di giocare, dopo questi molti anni passati a correre dietro ad un pallone, mi sono accorto che tutta la mia vita e il mio carattere erano messi in campo in ogni allenamento e in ogni partita. Ho potuto quindi scoprire tantissime cose di me all’interno di quest’arte sportiva. Oltre al calcio, mi occupo specialmente dell’animazione dei bambini e dei ragazzi. Collaboro da qualche anno con la Parrocchia del Sacro Cuore di Lugano soprattutto nell’ambito del catechismo e di altre attività per ragazzi. Quest’anno ho anche cominciato ad insegnare religione alle Scuole Medie di Ambrì. Sono ormai all’ultimo anno di Master e sono contento di poter cominciare, attraverso la tesi, a specializzarmi in un ambito che mi sta molto a cuore, ovvero la protezione dei minori, in particolare nell’ambito degli abusi.
 
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
Sono arrivato alla Facoltà in quanto, dopo l’incontro con Gesù, ho cominciato a sentire un profondo desiderio di studiare teologia, specialmente dopo essermi avvicinato alla materia attraverso qualche ricerca e qualche amico che già vi studiava. Mi sono accorto che corrispondeva perfettamente a quello che cercavo per la mia vita e a quello maggiormente corrispondeva alla mia personalità. Così, dopo un lungo periodo di discernimento con il mio padre spirituale, ho preso la decisione di cominciare questi studi.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
L’ambiente che ho trovato alla Facoltà di Teologia di Lugano non è facile da descrivere con delle parole, perché è semplicemente meraviglioso. Infatti, ho potuto conoscere moltissimi grandi amici e approfondire il rapporto con compagni che già avevo conosciuto fuori dalle mura dell’edificio. La cosa più bella che ho trovato è il sentimento di essere parte di una grande famiglia, in cui ci si può incontrare e sostenere a vicenda. Gli amici che ho trovato qui non usciranno mai dal mio cuore.
 
4. Come vedi il tuo futuro?
Nella Facoltà mi sento assolutamente nel posto a cui sento di appartenere, in quanto percepisco di aver toccato le corde giuste nel profondo del mio cuore. Il futuro è tutto da scoprire, ma il cammino che sto facendo mi sta piano piano aprendo una direzione proprio verso un lavoro con l’infanzia, per poter cercare e servire Cristo nei bambini bisognosi, perché “tutto quello che avete fatto ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Mi rendo conto che Dio vuole che io passi da questo studio, anche se non ho ancora capito dove vuole portarmi, ma confido nel Suo Amore paterno che mi condurrà alla scoperta progressiva del mistero della mia vita. Quando ci si sente profondamente amati da un Padre, allora si è disposti anche a rischiare qualcosa, perché voler avere tutto in chiaro significa togliere il gusto alla vita, annullare la sorpresa e il mistero di ogni giorno, rendendo il tutto monotono e poco speciale.
 
La fotografia che correda questa testimonianza è stata scattata nel luglio del 2021 a Sadad, Siria.


Testimonianza di Rafaela Ferreira

10/20/2021

 
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Rafaela Ferreira
Bachelor of Theology FTL
1. Parlaci di te.
Mi chiamo Rafaela, figlia di Dio, Shalom, celibe per il Regno dei Cieli.
La mia storia comincia in una piccola città chiamata Pacajus (nello Stato del Ceará, in Brasile), dove ho conosciuto la Comunità Shalom. Premetto che provengo da una famiglia cattolica, ma non praticante; non avevo una vita di fede: al contrario, non credevo di essere stata creata da Dio, perché non provavo alcun interesse per quanto Lo riguarda. Ritenevo che Dio avesse il suo popolo, di cui io non facevo parte; così cominciai a cercare il mio posto fra diversi luoghi, persone, feste, esperienze passeggere, ma nulla riempiva il mio cuore. Il 7 ottobre 2006 trovai infine quel che tanto cercavo: feci la mia esperienza personale con Gesù Risorto e con il suo profondo amore per me. Cominciai a partecipare ad un gruppo di preghiera e nel 2012 entrai come postulante nella Comunità di Vita; fui inviata in missione a Macapà (Stato dell’Amapá), mi sono consacrata nel 2015, periodo in cui abitavo nella missione di Mossoro (Stato del Rio Grande do Norte), e nel 2018 ho fatto i miei primi voti di celibato. Infine, nel 2019 sono stata inviata per la mia attuale, amata missione, in Svizzera.
 
2. Come ti sei avvicinata alla Facoltà?
Nel 2019, tornata da un campeggio per giovani, ho ricevuto la notizia del mio trasferimento verso la missione di Lugano, in Svizzera. Inizialmente, non riuscivo a crederci: “come farò a tornare a studiare, dopo undici anni passati fuori dalle aule?”, “perché studiare ancora?”. Con tutti questi interrogativi nel cuore, il 22 luglio 2019 sono arrivata in questa terra, per poi iniziare, a settembre, il mio percorso accademico.
 
3. Che ambiente hai trovato alla Facoltà?
Un ambiente aperto, molto ricco per lo scambio di esperienze culturali e intellettuali. Sin dall’inizio sono stata molto ben accolta dai professori, dal personale e dai compagni di studio: persone sempre disponibili ad aiutarmi, nell’imparare la lingua, le abitudini locali… tutto ciò ha contribuito molto perché mi adattassi alle grandi novità di Dio. Devo anche ricordare che il mio primo anno di missione e di studio è stato segnato dalla pandemia: in mezzo alle difficoltà che ha portato a tutti, ho percepito una grande disponibilità da parte delle persone responsabili (“Chi ama crea sempre comunità”, dice Santa Teresa d’Avila).
 
4. Come vedi il tuo futuro?
“So però questo, che sovente premeditiamo i nostri atti futuri, e che tale meditazione è presente, mentre non lo è ancora l’atto premeditato, poiché futuro. Solo quando l’avremo intrapreso, quando avremo incominciato ad attuare il premeditato, allora esisterà l’atto, poiché allora non sarà futuro, ma presente.”
Con questa citazione di Sant’Agostino, imparo ogni giorno a rendere il presente sempre più reale ed entusiasmante: la vita si fa adesso! Ciò che verrà sarà quello che la provvidenza di Dio ci donerà.
Shalom!

Testimonianza di Eric Raharison

7/27/2021

 
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Eric Raharison
Licenza canonica
in Teologia FTL
1. Parlaci di te.
Mi chiamo don Eric Raharison, sono malgascio, nato il 28 febbraio 1982 in Madagascar e sono un sacerdote diocesano della Diocesi di Ambatondrazaka. La mia vocazione è maturata nel mio paese di origine dove nel 1997 sono entrato nel seminario minore per intraprendere un cammino di discernimento, continuando la scuola superiore. Dal 2002 al 2005, ho studiato la filosofia presso il seminario maggiore di Antsirabe (Madagascar). Nel 2007 il mio vescovo di allora, S.E. Mons. Antonio Scopelliti (ora emerito), ha deciso di mandarmi in Italia nella sua diocesi di origine a Reggio Calabria, come già aveva fatto con tanti altri miei confratelli. In quella sede ho continuato il mio percorso formativo studiando la teologia nel Seminario Arcivescovile Pio XI. Il 2 luglio 2011 sono stato ordinato presbitero nella Cattedrale di Reggio Calabria da S.E. Mons. Vittorio Mondello arcivescovo di Reggio Calabria-Bova. In rispetto degli accordi presi tra la mia diocesi e quella di Reggio, mi sono fermato per tre anni in Italia per svolgere un’attività pastorale: ho fatto due anni di vice parroco e un anno come amministratore parrocchiale nell’Aspromonte (provincia di Reggio Calabria). In quello stesso periodo ho continuato a studiare all’Istituto teologico San Tommaso di Messina. Nel 2015, sono tornato definitivamente nel mio paese e ho fatto il parroco per tre anni.
 
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
È stata veramente una sorpresa per me avvicinarmi alla Facoltà, perché dopo tanti anni in Italia, non avrei mai pensato di tornare a studiare in Europa, ma ero certo che avrei continuato a lavorare per sempre per la mia Diocesi. Invece, il mio vescovo, S.E. Mons. Jean de Dieu Raoelison, che è stato un ex alunno della Facoltà, mi ha informato che era disponibile una borsa di studio a Lugano e era sua intenzione mandarmi a studiare in Ticino per continuare quello che ho già iniziato in Italia. Ho riflettuto bene e ho accettato volentieri la proposta del mio vescovo. Ora eccomi qui.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
All’inizio mi sono sentito un po’ spaesato: dopo avere lavorato in parrocchia, ritornare in un ambiente universitario ha richiesto un breve periodo di adattamento, riuscito grazie all’accoglienza di tutti, dai responsabili della Facoltà ai miei confratelli studenti nel convitto. Non ho avuto difficoltà a proseguire i miei studi perché i responsabili cercano sempre delle soluzioni possibili soprattutto, nell’aiuto a preparare tutti i documenti necessari dall’inizio fino a ora, e anche i rapporti sereni con i professori ti permettono di lavorare senza tensioni e con gioia. Quindi, posso dire tranquillamente che ho trovato una comunità e una famiglia.
 
4. Come vedi il tuo futuro?
Per adesso il mio futuro sarà di concludere in bellezza questa nuova avventura portando a casa un diploma per servire la mia diocesi di origine e il mio paese. Poi, per il futuro mi affido completamente al nostro Signore che ci riserva sempre tante belle sorprese, come il fatto di venire qua.
Colgo anche questo momento come occasione per ringraziare la Facoltà di Teologia per questa opportunità e la Diocesi di Lugano per il servizio che sto svolgendo in parrocchia ogni fine settimana.
Grazie! Grazie! Grazie!

Testimonianza Davide Santini

6/15/2021

 
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Davide Santini
Master of Theology
1. Parlaci di te.
Mi chiamo Davide Santini, classe 1998, e sono seminarista al Seminario Diocesano San Carlo di Lugano. Nato e cresciuto a Vacallo, prima di entrare in Seminario ho svolto le scuole dell’obbligo e in seguito ho frequentato il Liceo Cantonale di Mendrisio, dove ho ottenuto la maturità nel 2017. Riguardo alla mia vocazione, sebbene sia difficile dire quando di preciso è nata, posso con più facilità affermare che è maturata servendo la mia Parrocchia di origine. Ho cominciato negli anni della Prima Comunione a fare il chierichetto e in seguito non ho mai smesso di mettermi a disposizione, prendendo anche maggiori responsabilità nel campo dell’animazione liturgica e accettando altri incarichi, tra i quali l’animazione dell’Oratorio. Grazie anche alle persone che mi sono state vicine, negli anni mi sono interrogato e ho maturato la decisione di intraprendere il cammino di discernimento verso il sacerdozio ed entrare in Seminario. Nei primi mesi del 2018, come tutti i giovani svizzeri, ho svolto la mia scuola reclute nelle forze aeree dell’Esercito Svizzero, facendo una nuova e importante esperienza per la mia vita e soprattutto per il mio cammino vocazionale e di discernimento. Attualmente presto il mio servizio pastorale nella Parrocchia della Cattedrale di Lugano e all’Oratorio di Lugano. Alla FTL sono il Presidente del Comitato degli Studenti.
 
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
La risposta a questa domanda va ricollegata alla mia entrata in Seminario e all’inizio del percorso in vista del sacerdozio. La formazione prevede, tra le altre cose, lo studio della teologia a livello universitario per ottenere il titolo di studio che permette di accedere all’Ordine sacro. È così che, una volta iniziato il cammino in Seminario, mi sono automaticamente avvicinato anche alla Facoltà di Teologia di Lugano.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
Una volta entrato nella FTL ho trovato quello che alcuni amici mi hanno anticipato: disponibilità, competenza, calore, amicizia e famigliarità. Certamente non è tutto riducibile a questi cinque termini: la Facoltà è molto di più. È per me fondamentale dirvi che non è possibile venire qui e non rimanere colpiti positivamente dall’aria che si respira. È quasi impossibile rimanere soli e distaccati, poiché si viene coinvolti e inseriti in una comunità di persone che non si può dimenticare facilmente e non ti può lasciare indifferente, sia per quanto riguarda i compagni di studio, sia per quello che concerne i professori.
 
4. Come vedi il tuo futuro?
Nel futuro mi vedo come sacerdote al servizio della Chiesa che è a Lugano. Prima di poter esserlo, devo però terminare gli studi. Attualmente sono alla fine del primo anno di Master. Una volta concluso, potrò anche comprendere meglio i tempi e le prossime tappe del mio cammino…

Testimonianza Patrizia Cattaneo

6/8/2020

 
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Patrizia Cattaneo
Master of Arts in Diritto canonico ed ecclesiastico comparato
1. Parlaci di te.
Sono Patrizia Cattaneo, sposata con Roberto Beretta, madre di tre figlie: Laura, Chiara e Anna. Mi sono laureata in legge presso l’Università di Zurigo, dove ho poi conseguito un dottorato con una tesi sul fenomeno delle seconde case. Sono stata assistente presso la cattedra di diritto pubblico del Politecnico federale e al mio rientro in Ticino sono diventata avvocato. A livello professionale, mi sono specializzata in tematiche relative al territorio, con l’elaborazione di progetti di legge (sul suo sviluppo, sulla natura e il paesaggio, sui beni culturali e gli insediamenti) e con l’accompagnamento giuridico di progetti viari e di mobilità. Accanto al lavoro di giurista, ho insegnato in contesti specialistici e no, facilitata dal gusto per le lingue straniere e dal piacere della divulgazione. Occupati nel lavoro entrambi, con mio marito abbiamo cercato di porre la famiglia al centro, ciascuno secondo i propri talenti: i suoi più pratici, i miei più teorico-sociali.
 
 
2. Come ti sei avvicinata alla Facoltà e che ambiente hai incontrato?
Mi sono avvicinata alla FTL grazie ad un collega e amico, studente presso l’istituto DiReCom, che ha intercettato in me l’urgenza di un cambiamento. Così, a fine 2016 ho iniziato come studente a distanza il percorso quinquennale del master in diritto canonico ed ecclesiastico comparato e della licenza in diritto canonico. Mi è stato presto chiaro che non intendo semplicemente acquisire un bagaglio giuridico-filosofico di taglio canonistico e conoscere altre culture a partire dai diritti religiosi; ma che desidero operare al servizio della Chiesa e della società.
 
In Facoltà mi sono imbattuta in un universo variegato: uno spaccato di Chiesa universale e di società multiculturale in formato famiglia! Nel primo biennio di frequenza è nato un rapporto con i compagni, alcuni dei quali hanno conosciuto la mia famiglia e sono diventati amici. Proprio le differenze fra gli studenti (per nazionalità, età, stati di vita, appartenenza ecclesiale…) sono un punto di forza della FTL, da cui si può trarre beneficio con un po’ di curiosità e apertura. È preziosa in questo senso l’attività del comitato studentesco, che cura i momenti di festa e contribuisce a fare della Facoltà una vera comunità. La FTL ha una vocazione di luogo di scambio intellettuale nei confronti della cittadinanza, come ho sperimentato lo scorso anno facendo da guida alla mostra su papa Francesco. Quella è stata un’occasione per confrontarsi, assieme ai numerosi visitatori, sull’originalità del pensiero umano, filosofico e teologico di un Bergoglio ai più sconosciuto. Personalmente, come studente e professionista “un po’ in corsa” sono sempre grata alla disponibilità e simpatia di alcune figure attive nell’amministrazione (cito per tutte Carla Fraioli, anima di DiReCom, ora al beneficio della pensione).
La realtà accademica della FTL è ricca anche per il suo qualificato corpo docente.
Alcuni professori mi hanno segnato come veri maestri: brillanti, coinvolgenti, appassionati; capaci di suscitare il gusto per il lavoro della comparazione. Le discipline filosofiche e il diritto canonico mi hanno introdotto alla peculiarità dell’istituto DiRecom: l’analisi comparata dei diritti religiosi e in prospettiva l’apertura dialogica con gli istituti del diritto statale. In questo percorso comprendo meglio il pensiero del fondatore Eugenio Corecco, a me caro, che ha sempre invitato gli operatori a “respirare con due polmoni” conoscendo e praticando i due diritti, quello ecclesiale e quello dello Stato. Vivo un rapporto privilegiato con le docenti, cui mi accomuna il profilo formativo; una mi accompagna nella tesi di master, l’altra mi ha aperto gli occhi sulle prospettive legate al diritto comparato delle religioni, indirizzo che ora ho imboccato accanto alla canonistica. In Facoltà non ho percepito particolari difficoltà legate al genere, anche se mi sono resa conto che fra i docenti ospiti c’è chi fatica ad interagire con le studentesse.
 
 
3. Il lavoro, lo studio, la famiglia: prospettive e suggestioni
Nell’affrontare questo studio ho potuto contare su alcuni punti di forza. Anzitutto una bella famiglia, disponibile, allegra. Penso che figli e marito siano preziosi affettivamente, ma anche un richiamo a tenere i piedi per terra… “Mamma, tranquillizzati; hai già un diploma e una professione!” Poi, come ogni mamma lavoratrice sono abbastanza capace di flessibilità, adattamento e resistenza. Dal punto di vista professionale ho dovuto accettare una certa dicotomia e gli sguardi un po’ straniti dei pur cari colleghi; penso però di poter dire che la qualità del lavoro non ne abbia risentito. Riconosco peraltro che un simile percorso, prolungato nel tempo e con compiti su più fronti, è impegnativo. Quando ci si scoraggia è utile recuperare le ragioni della scelta e ricordare che si tratta di un curricolo che può forgiare personalità forti, competenti, sensibili, in grado di ben operare nella società e nella Chiesa. Così penso e desidero anche il mio futuro.
Per questo non esito a consigliare alle donne una formazione presso la FTL, nelle discipline del diritto, della teologia, della filosofia. Si tratta di una formazione che favorisce la messa in campo, nello studio prima e nella professione intesa come servizio poi, di ciò che definirei lo specifico femminile. Una diversa curiosità, una spiccata capacità di ascolto e condivisione, l’attitudine a una maggiore leggerezza, che non prescinde dalle competenze, nei rapporti e nell’affronto dei compiti che man mano si presentano. Penso che una più importante presenza femminile e laica arricchirebbe ulteriormente la preziosa FTL.


Testimonianza Martin Scheibli

5/28/2020

 
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Martin Scheibli

Master of Theology
1. Erzähle etwas über Dich?
Ich bin im Jahr 1966 in Zürich geboren. Nie hätte ich gedacht, dass ich eines Tages Priester sein würde. Ich war 23 Jahre verheiratet und habe zwei erwachsene Kinder. Da verstarb meine Frau an einer schweren Krankheit. Ich stellte mir und auch Gott die Frage, was nun mit meinem Leben geschehen soll. Gott legte mir die Berufung zum Priestertum ins Herz. Ich kündigte meine Stelle auf einer Grossbank und trat in Chur ins Priesterseminar ein. 2015 wechselte ich ins diözesane Priesterseminar San Carlo in Lugano und im Jahr 2019 wurde ich zum Priester geweiht. Gott ist treu und hält, was er verspricht. So bin ich sehr glücklich in meiner neuen Berufung und unendlich dankbar für die Gnade und den Segen, die mir von Gott in meinem zweiten Leben geschenkt wurden.
 
2. Wie hast von Du von der Fakultät in Lugano erfahren?
Ich studierte zwei Jahre Theologie in Chur (Schweiz). Bald hatte ich den Wunsch, im Ausland Erfahrung sammeln zu dürfen. Von einem Mitbruder wurde mir die Facoltà di Teologia di Lugano empfohlen. Ich bin hingefahren und habe sofort gespürt: Hier ist es gut, da möchte ich hin. Ich musste also gar nicht weit reisen, denn ich fand alles auch in der Schweiz. Und so durfte ich drei Jahre meines Theologiestudiums an dieser schönen Fakultät studieren und 2018 mit dem Master of Theology abschliessen.
 
3. Was für ein Umfeld hast Du in der FTL gefunden?
Zuerst wollte ich in Rom studieren. Aber in Lugano habe ich dann alles gefunden, was ein internationales Studium ausmacht. Die Professoren aus verschiedenen Ländern haben ein hohes Niveau und die Vorlesungen bewegen sich in der katholischen Lehre. Das war mir immer wichtig. Ich durfte Weltkirche erfahren in einem überschaubaren, familiären Rahmen. Mit ein wenig Offenheit kennt man bald einmal die meisten Studenten an der Fakultät. So durfte ich viele Seminaristen aus der ganzen Welt kennenlernen, wobei ich mit einigen auch heute noch verbunden bin. Die italienische Kultur und die italienische Sprache waren für mich schon immer faszinierend. So war ich mit meinem Studium in Lugano rundum zufrieden.
 
4. Wie siehst Du Deine Zukunft?
Ich bin seit meiner Weihe im Jahr 2019 Vikar in Wetzikon. In denke, dass ich in den nächsten Jahren eine Pfarrei übernehmen werde. Ich freue mich bereits auf diesen Hirtendienst, ganz im Dienste der Kirche und der Menschen.
Falls die Umstände es zulassen, würde ich gerne noch das Lizenziat machen. Die Facoltà di Teologia di Lugano steht da natürlich an erster Stelle.


Testimonianza Fabrice Nsemi

5/15/2020

 
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Fabrice Nsemi
Dottorato in Teologia FTL
1. Parlez-nous de vous.
Je suis originaire de la République du Congo-Brazzaville, un pays d’environ 4,5 millions d’habitants, situé en Afrique centrale. Je suis prêtre du diocèse de Pointe-Noire, ma ville natale qui est située au bord de l’océan atlantique.
 
2. Comment êtes-vous arrivé à la FTL?
Je suis arrivé au Tessin le 14 juillet 2017 à la faveur d’une bourse d’études subventionnée intégralement par les paroisses de Carona et Carabbia. En septembre de la même année, je me suis inscrit au cycle de licence canonique en théologie, option Dogmatique. Après l’obtention de ma licence le 1er octobre 2019, j’ai été admis au cycle doctoral. Ma recherche doctorale en cours porte sur la théologie des religions chez Joseph Ratzinger.
 
3. Quelle ambiance avez-vous trouvée à la FTL?
A la Faculté de Théologie de Lugano, j’ai trouvé une ambiance de famille, au sens africain du terme. La diversité de nationalités présentes favorise un enrichissement mutuel aussi bien sur le plan intellectuel qu’humain. Tout est mis en oeuvre pour que les nouveaux étudiants soient accompagnés aussi bien dans leur intégration personnelle que dans les démarches administratives qui, en Suisse, relèvent d’un véritable parcours de combattant. Ainsi, ai-je eu la chance de bénéficier des cours d’italien à un rythme soutenu et avec une pédagogie adaptée à mon back-ground culturel et linguistique.
Au chapitre des cours dispensés et des séminaires organisés, une attention particulière est accordée aux nouveaux étudiants par le corps professoral. Cela est très encourageant dans la mesure où on permet ainsi aux étudiants de réaliser un parcours sérein. Aussi, l’orientation théologique de la FTL est caractérisée par une approche plurielle qui reste tout autant ecclésiale que symphonique.
 
4. Comment voyez-vous votre avenir?
Je n’ai pas de lunettes magiques pour voir mon futur. Mais ce que je retiens c’est surtout la grâce que le Seigneur m’accorde, en me donnant la possibilité de faire une enrichissante expérience académique dans un pays comme la Suisse qui a fait de sa diversité une richesse. Je viens d’un pays et d’un continent déchiré par la violence sous toutes ses formes. Une violence qui découle surtout des difficultés du vivre-ensemble entre tribus, clans et familles. Et l’exemple de la Suisse peut constituer un paradigme pour nos jeunes pays africains en quête de paix et de développement.


Testimonianza Giuseppe Campanale

10/18/2019

 
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Giuseppe Campanale
Bachelor of Arts
in Filosofia con indirizzo in Storia della filosofia
1. Parlaci di te.
Sono italiano, vengo da Bari, dove ho frequentato il Liceo Classico. Nel corso degli anni del liceo mi sono appassionato alla Filosofia e ho deciso di proseguire questo tipo di studi. Ora sono al terzo anno del Bachelor in Filosofia offerto dall’Istituto di Studi Filosofici, uno tra i vari istituti che compongono la Facoltà di Teologia di Lugano.
 
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
Mi sono avvicinato molto casualmente/fortunosamente. Una mia cara conoscenza, a cui mi ero rivolto per avere un consiglio su quale Facoltà di Filosofia prendere in considerazione, mi sorprese rispondendomi che il Bachelor in Filosofia di Lugano era probabilmente tra i migliori e che competeva, nonostante fosse stato istituito recentemente e avesse pochi iscritti, con le migliori facoltà di filosofia italiane. Ad oggi questo giudizio si è solo rafforzato, anzi ritengo che rispetto a tante rinomate facoltà di filosofia italiane, l'Istituto di Studi Filosofici offra un percorso di studi nettamente superiore.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
Ho trovato un ambiente aperto, ricco e disponibile a scambi culturali. A conferma di questo spot pubblicitario, non posso fare a meno di ripetere quello che gli altri colleghi prima di me hanno riferito. Gli studenti che frequentano la FTL sono delle più svariate nazionalità. A parte gli studenti italiani e svizzeri (ovviamente ma non troppo ovviamente) è forte la presenza di studenti brasiliani e polacchi. A parte quindi la grande apertura culturale a cui si è introdotti appena si mette piede in FTL, ho trovato nel clima del Bachelor, un modo di fare molto libero e coinvolgente da parte degli studenti sia di filosofia che di teologia.


Testimonianza Seda Arioste Denon

1/9/2019

 
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Seda Arioste Denon
Master of Arts in Diritto canonico ed ecclesiastico comparato
1. Parlaci di te.
Sono nato in Benin il 17 maggio 1989, primo di cinque figli. Dopo le scuole elementari e la prima media a Malanville (nel Nord del Benin), entrai nel Seminario minore interdiocesano di Natitingou e nel 2009, concluso l’anno propedeutico, pensai inizialmente a una pausa di riflessione sulla mia vocazione. Mi fu invece proposto di diventare segretario del Vescovo per un anno e accettai con piacere. In seguito feci un biennio di studi nel Seminario nazionale di filosofia e un anno di stage pastorale come insegnante in un collegio cattolico della mia diocesi di Kandi. Nel 2013, iniziai gli studi di Teologia nel Seminario San Gallo (Benin) e nel gennaio 2015 fui inviato a Lugano dal Vescovo Cleto per proseguire gli studi e la formazione al sacerdozio. Qui, il 28 ottobre 2017 sono stato ordinato diacono e da un anno sto seguendo la specializzazione in Diritto canonico all’Istituto DiReCom della FTL.
 
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
Esistono da anni accordi tra il mio Vescovo e quello di Lugano e io sono il quarto seminarista della mia diocesi a venire il Ticino. È stato quindi il mio Vescovo Cleto ad avvicinarmi alla FTL. In precedenza ne avevo sentivo parlare dai miei predecessori ormai sacerdoti e nelle mie ricerche su internet.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
La FTL è un focolare di incontri e di culture, arricchito dagli studenti e docenti di origini diverse che la costituiscono. Questo senso di apertura è una nota particolarmente bella che dà rilievo alla nostra Facoltà. Per chi viene da paesi lontani, con realtà culturali diverse, l’impatto può essere molto forte. Ciononostante, tra studenti e docenti, vivo un’esperienza indimenticabile. È nella diversità che si cerca di tendere all’unità e questo è un arricchimento per tutti. Mi auguro che prevalga sempre più tale atmosfera per il bene di ciascuno e soprattutto per chi viene da molto lontano.
 
4. Come vedi il tuo futuro?
Non sono veggente! Il futuro non spetta a noi determinarlo. Tuttavia penso che gli studi di Diritto canonico che sto facendo possano essere utili per i bisogni della mia diocesi in Benin, tant’è vero che me l’ha chiesto il mio Vescovo. Finiti gli studi, non vedo l’ora di tornare in patria per svolgere il compito che mi verrà affidato. Ma prima, voglio essere riconoscente allo staff della FTL, ai miei formatori del Seminario san Carlo e a tutti gli studenti incontrati e conosciuti in questa sede, per quanto si fa assieme. Il mio augurio più fervido è che la dimensione “universale” di questa FTL possa sempre più diventare realtà.


Testimonianza Nathan Fedier

6/22/2018

 
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Nathan Fedier
Master of Theology
1. Parlaci di te.
Mi chiamo Nathan, vengo dal locarnese e sono un seminarista del seminario diocesano San Carlo. Dopo un anno di commercio e 4 anni di liceo mi sono deciso a intraprendere la strada verso il sacerdozio in quanto sentivo il dovere di rispondere alla chiamata del Signore nel servirlo nella sua Chiesa. Come è nata la mia vocazione? È difficile dire quando sia iniziata. Da piccolo mi sentivo attratto dalla figura del sacerdote e giocavo a celebrare la messa. Andavo da solo a messa tutte le domeniche in quanto i miei genitori non erano praticanti. A educarmi alla fede sono state soprattutto delle suore e persone esterne alla famiglia. Dopo un distacco dalla vita della Chiesa durante la scuola media, negli studi liceali mi sono riavvicinato alla parrocchia. Quella fede trasmessa e ancora infantile si è trasformata a poco a poco in fede vissuta in modo più consapevole e questo mi ha portato passo a passo a riconoscere che il Signore mi chiamava a lavorare nella Sua Vigna.
 
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
L’avvicinamento alla facoltà è stato chiaramente “obbligato” in un certo senso dal percorso studi proposto dal seminario. Non sapevo bene cosa aspettarmi: Ero un po’ curioso, ma allo stesso tempo pensieroso.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
Alla FTL ho trovato un ambiente famigliare. Alcuni miei coetanei frequentano diverse facoltà in tutta la Svizzera e spesso mi raccontano di avere trovato un ambiente molto distaccato tra professore e allievo; addirittura tra gli studenti stessi, spesso essendoci molta più competizione, si fa più fatica a instaurare amicizie. Nella facoltà di Teologia però non era così. Il rapporto con i professori è molto buono, ed essi sempre disponibili. L’ambiente tra noi studenti di teologia è fraterno, è come se fossimo una grande famiglia.
 
4. Come vedi il tuo futuro?
In teoria sono al mio ultimo anno di master. In futuro mi vedo come sacerdote al servizio di una parrocchia in Ticino. Non vorrei chiudere con la FTL, in quanto è importante per un sacerdote continuare la propria formazione a livello intellettuale, e spero di poter sempre seguire dei corsi. Certo non escludo un possibile proseguimento di studi dopo il master all’interno di questa facoltà, ma questo non dipende esclusivamente da me.

Testimonianza Rayana Soares de Sousa

10/27/2017

 
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Rayana Soares
de Sousa
Master of Theology
1. Parlaci di te.
Mi chiamo Rayana Soares de Sousa, sono nata a Sobral (Brasile), ho ventisei anni, da otto anni sono nella Comunità Cattolica Shalom (riconosciuta dalla Santa Sede come Associazione Privata Internazionale di Fedeli) e sono nubile consacrata per il Regno dei Cieli. Vengo da una famiglia cattolica e come tale sono stata battezzata, ho fatto la prima comunione e sono stata cresimata, però non avevo ancora fatto una vera esperienza con la Persona di Gesù Cristo, anche se credevo e vivevo da cristiana. Sentivo che qualcosa mancava nella mia vita, qualcosa che rendesse piena la mia esistenza.
 
2. Come ti sei avvicinata al movimento?
La mia vita è stata trasformata quando nel 2005 ho conosciuto la Comunità Shalom in un ritiro di spiritualità e lì ho fatto un’esperienza personale con Dio. Pian piano mi sono riavvicinata alla Chiesa e cercavo di scoprire la mia vocazione all’interno di essa. Dopo un cammino di discernimento che è durato quattro anni, ho finalmente capito che il Signore mi chiamava a offrire la mia vita e gioventù in favore dell’umanità e nel 2009, a diciassette anni, sono entrata nella Comunità. Abito in Ticino da tre anni e studio alla FTL, ho concluso il Bachelor e ora comincio il Master.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
Mi sono sentita accolta. È bello conoscere un po’ delle altre realtà ecclesiali, come la Chiesa in Africa e in Europa e fare l’esperienza di appartenere ad un’unica Chiesa. Ho trovato un ambiente di amicizia, di scambio di esperienze con persone di altre culture e, a livello accademico, una buona formazione filosofica e teologica.
 
4. Come vedi il tuo futuro?
Lo vedo con grande speranza. Voglio studiare bene e approfittare dell’opportunità di essere formata a livello accademico per dopo, nella Comunità, contribuire con la Chiesa alla formazione umana e spirituale dei suoi membri, mettendomi a servizio di essa nella coraggiosa missione di evangelizzare l’uomo di oggi.

Testimonianza David Anzalone

7/3/2017

 
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David Anzalone
Bachelor of Arts
in Filosofia con indirizzo in Storia della filosofia
1. Parlaci di te.
Sono nato in Belgio, ma vivo in Ticino da 15 anni. Qui ho frequentato tutte le scuole fino al Liceo. Dopo aver ottenuto la maturità nel 2014, ho deciso di studiare Filosofia presso l’Istituto di Studi Filosofici della FTL. Ormai, sono agli sgoccioli: a settembre dovrei consegnare la tesi.
 
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
Mi sono avvicinato alla Facoltà grazie alla presenza dell’Istituto di Studi Filosofici alla fiera d’orientamento “OrientaTI 2013” all’Università della Svizzera Italiana.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
L’ambiente alla FTL è molto familiare. Oltre alla possibilità di conoscere bene gli studenti, abbiamo anche la possibilità di intrattenere un rapporto molto stretto coi professori, il che è molto stimolante dal punto di vista accademico, specialmente considerando che la maggior parte dei professori che insegnano filosofia vengono da tutta Europa.
 
4. Come vedi il tuo futuro?
A partire da settembre sarò uno di quei fortunati che frequenterà il Master of Philosophy attivato dall’Università della Svizzera Italiana diretto dal Direttore di Ricerca dell’ISFI prof. Kevin Mulligan e potrò così continuare a lavorare su temi a cui sono stato introdotto all’ISFI, portandomi dietro questa magnifica esperienza.

Testimonianza Nazario Blandamura

5/31/2017

 
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Nazario Blandamura
Master in Diritto canonico ed ecclesiastico comparato
1. Parlaci di te.
Sono nato a Taranto (Italia), secondo di due figli. Dopo aver svolto gli studi di scuola superiore presso il liceo classico, nel 2007 sono entrato a sorteggio nel Seminario Redemptoris Mater di Lugano. In questi anni dopo aver conseguito il Baccellierato in Teologia, ho vissuto per tre anni un'esperienza di evangelizzazione in Albania, Puglia e Basilicata. Sono rientrato l'anno scorso e attualmente frequento il secondo ciclo di Master in Diritto canonico ed ecclesiastico comparato.
 
2. Come ti sei avvicinato al movimento?
Il Cammino Neocatecumenale non è un movimento, ma un itinerario parrocchiale per riscoprire il Battesimo. Ho conosciuto il Cammino grazie ai miei genitori che sono entrati quando io avevo sette anni. Dopo aver ricevuto la Cresima anch’io ho ascoltato le catechesi che il mio parroco aveva chiesto in parrocchia per avere un itinerario di fede per adulti. Grazie all’ascolto della Parola di Dio ho incontrato l’amore di Gesù Cristo che mi ha amato così com’ero e in un incontro dei giovani a Loreto nel 2007 ho sentito la chiamata di Dio a entrare in Seminario.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
Mi sono sentito accolto e soprattutto ho trovato un ambiente familiare. È stato bello incontrare tante altre esperienze di fede di altri realtà ecclesiali con cui abbiamo condiviso esperienze e studi. E confrontandomi con altri miei compagni che sono in altri seminari Redemptoris Mater del mondo (sono attualmente 115) ho apprezzato anche la buonissima formazione agli studi che propone.
 
4. Come vedi il tuo futuro?
Bellissimo, sapendo che Dio mi ama e mi è vicino in ogni occasione, certo che quanto il Signore mi ha dato in questo tempo, mi aiuti per svolgere la missione a cui sono chiamato, soprattutto per l’evangelizzazione.


Testimonianza Fabiana Besozzi

4/28/2017

 
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Fabiana Besozzi
Master in Diritto canonico ed ecclesiastico comparato
1. Parlaci di te.
Sono di nazionalità italiana, nata e cresciuta a Milano da famiglia cattolica e adesso residente a Lugano da dieci anni. Dopo le scuole elementari ho fatto la scuola americana, dove ho imparato l'inglese come mia seconda lingua. I miei studi sono poi continuati in ambito internazionale, con un B.A. in International economics & law e un minor in French language nel 1990. Nel 2012 ho preso parte al corso di alta formazione in Diritto internazionale della UE e al corso speciale di Psicologia giuridica, entrambi all’Università Cattolica di Milano. Dal 2014 sono iscritta al master in Diritto canonico ed ecclesiastico comparato presso la FTL. Ho praticato equitazione per venticinque anni, a livello agonistico, con allenamento sportivo quotidiano. Oggi, lo sport è sempre al primo posto con palestra, jogging e nuoto. Lavoro a Milano, con ruolo economico amministrativo, sia in azienda commerciale, che in ambito immobiliare. Ho collaborato alla stesura di perizie psichiatriche, al fianco di psichiatri forensi, e attualmente partecipo a convegni e conferenze, continuando l’apprendimento. Avere un’ottima conoscenza di inglese e francese mi ha aperto molte strade nei contatti di lavoro e nei rapporti interculturali (in aggiunta, a maggio termino un corso intensivo di lingua tedesca). Tra Italia, Francia e Stati Uniti il lavoro mi ha reso una donna autonoma, aperta, e interessata alle culture e tradizioni diverse. Che cosa accomuna gli esseri umani? Io la risposta l’ho trovata nella fede, che riesce ad unire, e a riportare i valori nel quotidiano esistere. Studiare è aprirsi alle novità, alle diversità, agli altri e a sé stessi. Armonizzare famiglia, lavoro e studio non è facile ma penso si debba sempre rimettersi in gioco nella vita. Crescere, imparare e confrontarsi penso siano segni di umiltà necessaria per dare e ricevere nella vita.
 
2. Come ti sei avvicinata alla Facoltà?
Dopo il corso di diritto internazionale dell’UE nel 2012, cercavo a Milano un master attinente al diritto internazionale e ai diritti umani. Trovai infine il nominativo del prof. Ferrari con riferimento al master in Diritto comparato delle religioni presso la Facoltà di Teologia di Lugano (FTL). Il mio sguardo era rivolto ai diritti che accomunano le diverse culture e alla conoscenza di esse, e considerai che il diritto comparato delle religioni desse la giusta prospettiva. Così nel 2014 mi iscrissi al master in Diritto comparato delle religioni e nell’occasione conobbi la signora Carla Fraioli, che mi invogliò a intraprendere il percorso con affetto e con amicizia. Dal diritto delle religioni decisi di proseguire nel diritto canonico, aggiungendo i corsi del biennio propedeutico. Dato che all’epoca vivevo a Lugano, seguii la nascita della FTL. Oggi ho potuto constatare che la vicina Milano, non offra un master completo come quello che offre l’Istituto DiReCom nel Diritto comparato canonico ed ecclesiastico.
Penso sia importante dare sempre lo sguardo alla comparazione, allo scambio e all’approfondimento di un diritto che vive insieme alla Chiesa.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
La FTL è un piccolo mondo a cui però non manca niente! Un luogo dove si incontrano culture, realtà e mondi diversi... Un ambito di conoscenza e crescita nel nome di un CREDO. Essendo una facoltà piccola il contatto tra gli studenti e i docenti, è diretto, costante e vivo, rendendo attuale la partecipazione di tutti. È un esistere, non solo come numero di matricola, ma in maniera attiva come essere umano. Nella FTL ci sono tanti momenti di incontro, sia durante conferenze e lezioni, che nei momenti di preghiera e riflessione silenziosa. Apprezzo l'ambiente della FTL dove il sorriso e il saluto non mancano mai! Un mio elogio, in più, va all'Istituto DiReCom che per me è la mia seconda famiglia!
 
4. Come vedi il tuo futuro?
Vivo il presente, verso la conclusione del master, con lo sguardo verso la meta della licenza in diritto canonico. Ora penso a finire i corsi e gli esami che mi rimangono, a svolgere la ricerca di tesi, e raggiungere il gradino più alto, per me stessa e per chi ha creduto in me. Guardo al futuro citando Joseph Ratzinger: «La passione per la verità è il presupposto per una vera comunione. Essa deve essere portata ogni giorno». Penso che l'università, sia uno dei luoghi più idonei, per ricercare la verità!


Testimonianza Enrique Flores Medina

3/31/2017

 
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Enrique Flores Medina
Master of Theology
1. Parlaci di te.
Sono nato a Cordoba (nel sud della Spagna) e sono il più piccolo di dieci fratelli. Ho sempre vissuto e studiato nella mia città, ma a 13 anni sono entrato in una comunità nel Cammino Neocatecumenale e così ho iniziato a vivere seriamente anche nella Chiesa. Ho ricevuto fin da piccolo un’educazione cristiana e ciò grazie alla Chiesa, alla mia comunità cristiana, grazie al Cammino, ma soprattutto grazie ai miei genitori, all’esempio che ci hanno sempre dato, all’aiuto che abbiamo sempre trovato in loro, ai momenti di preghiera e di lode abituali in casa mia, soprattutto durante le lodi della domenica.
Fin da piccolo, dunque, ho vissuto una vita tranquilla, serena, piena di doni di fede. Mi è sempre piaciuta la musica e le ho dedicato molte ore suonando in un piccolo gruppo di amici. Ho condiviso le aspirazioni di tutti i ragazzi della mia età: speravo di incontrare una ragazza, di fidanzarmi, di formare una famiglia, di trovare un bel lavoro, etc. Crescendo, tuttavia, ho avuto modo di sentir parlare nel Cammino di una “nuova evangelizzazione” in corso in tutto il mondo... E così, dopo aver cercato inutilmente una piena felicità negli studi universitari, nella musica, nelle amicizie, nelle storie sentimentali... ho cominciato a pensare che forse il Signore mi stava chiamando a partecipare ad un’opera molto più grande. In poco tempo, mi sono trovato catapultato da Dio in una vocazione veramente universale, missionaria: a 19 anni sono partito per la Finlandia, senza conoscere la lingua né chi mi aspettava, tuttavia contento di entrare in un seminario diocesano missionario per la nuova evangelizzazione. Sono già al quarto anno di seminario, con l’aiuto di Dio continuo la mia formazione, sicuro che Dio mi stia accompagnando.
 
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
Entrando in seminario ho iniziato automaticamente gli studi filosofici e teologici presso la FTL.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
Sebbene, per la maggior parte dell’anno scolastico, il rapporto con la FTL venga mediato da uno schermo, ho avuto modo di frequentare personalmente la Facoltà durante tutto il secondo anno di studi e comunque vengo a Lugano due volte all’anno in occasione delle sessioni di esami. Ho potuto percepire la familiarità, la semplicità di una dimensione ancora umana di Facoltà, la facilità dei rapporti fra studenti e professori. Mi sono sempre sentito aiutato e compreso nelle inevitabili difficoltà e questo, per uno studente che viene da un ambiente molto diverso da quello ticinese, ha significato davvero tanto. Che il rettore della FTL, il prof. Roux, sia venuto in Finlandia per conoscere di persona la nostra missione, è qualcosa di davvero significativo...
 
4. Come vedi il tuo futuro?
Non penso molto al mio futuro. Certamente desidero completare il mio percorso di formazione in seminario e, se Dio vuole, dedicarmi al ministero sacerdotale e missionario. Desidererei terminare il ciclo di studi, conseguire il Master in Teologia, continuare eventualmente con una licenza, ma nel mio futuro vorrei che ci fosse soprattutto la missione di evangelizzazione in Finlandia con l’aiuto di alcune famiglie missionarie che il Signore ha inviato qui molti anni fa. Penso che Dio mi abbia condotto qui in Finlandia per un’opera che ovviamente non conosco ancora in modo pieno ma a cui guardo con fiducia. Mi sento missionario per il mondo e non escludo che il Signore mi stia preparando per nuovi Paesi e nuove Terre. Sono aperto a qualunque cosa il Signore voglia da me.

tESTIMONIANZA Valentina Anzini

2/28/2017

 
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Valentina Anzini
Master of Theology
1. Parlaci di te.
Sono nata nel 1993 a Locarno e ora abito a Lugano e in Vallemaggia nel tempo libero. Prima di iniziare il mio studio in Teologia ho frequentato il Liceo Cantonale di Locarno. Ho conseguito il Bachelor in Teologia a settembre 2016 e attualmente sono iscritta al ciclo di studi del Master in Teologia. Lo scorso semestre autunnale sono stata studente ospite alla Facoltà di Teologia di Friburgo (CH), dove ho approfondito lo studio della Bibbia, soprattutto lo studio dell'Antico Testamento e dell'Ebraico Biblico.
Dal 2012 sono membro del Consiglio Parrocchiale della Parrocchia di Menzonio, il paese dal quale vengo. In questo modo collaboro attivamente alla vita della nostra comunità parrocchiale e all'animazione della nostra Valle. Attualmente sono anche vicepresidente del Comitato degli Studenti della Facoltà di Teologia di Lugano.
Nel tempo libero mi piace leggere, fare lunghe passeggiate nella natura, soprattutto in Vallemaggia; suono la chitarra; ho la passione per l'hockey, che non pratico ma seguo sempre durante la stagione. Inoltre ho sempre avuto una passione per imparare nuove lingue, cosa che qui in facoltà ho potuto continuare a coltivare studiando latino, greco ed ebraico.
 
2. Come ti sei avvicinata alla Facoltà?
Quando ho iniziato a frequentare il Liceo Cantonale di Locarno non avrei mai pensato che una volta ottenuta la maturità avrei intrapreso il percorso di studi in Teologia, pur essendo stata educata alla fede cattolica avendo sempre frequentato la chiesa. Infatti le discipline che più mi interessavano allora erano lo studio della psicologia e delle lettere. Nel corso dell'ultimo anno di Liceo ho iniziato a capire che in realtà cercavo un percorso di studi diverso. Mi ricordo che nel corridoio del Liceo c'era uno scaffale sul quale erano esposti diversi piani di studi e prospetti delle diverse università e facoltà svizzere. A me era saltato all'occhio quello della Facoltà di Teologia di Lugano e, terminata la lettura, capii che intraprendendo lo studio della teologia avrei potuto approfondire molte materie che erano già sempre state di mio interesse. In seguito ho parlato anche con i presbiteri che si occupano della cura pastorale della nostra parrocchia, tutti provenienti dal seminario Redemptoris Mater e formatisi alla Facoltà di Teologia di Lugano, che mi hanno incoraggiata a intraprendere questi studi a Lugano. Così ho preso i primi contatti con la Facoltà e ora sono studentessa ordinaria da quasi 4 anni.
 
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
Alla FTL ho trovato un ambiente interessante con vari punti di forza. Ciò che trovo particolarmente arricchente è il contatto con diverse realtà dovuto alla provenienza degli studenti (per continente, nazione e stati di vita). Inoltre, il fatto che si tratti di una facoltà piccola permette l’instaurazione di un clima amichevole in cui è possibile conoscersi facilmente. Tale dimensione consente altresì di avere corsi spesso non troppo affollati, permettendo un contatto più diretto con i professori che possono rispondere di conseguenza alle varie domande e alle esigenze degli studenti, approfondendo gli argomenti.
Per quel che riguarda l'ambito meno scientifico e più "spirituale" è particolarmente bello il momento di preghiera, organizzato a turno dalle varie comunità presenti alla FTL, che si svolge una volta a settimana nel periodo di preparazione al Natale e alla Pasqua, come pure le Messe per gli studenti che hanno luogo ogni martedì sul mezzogiorno.
Inoltre, l'anno scorso, come Comitato Studenti, abbiamo organizzato una festa di chiusura dell'anno accademico che è stato un momento molto amichevole, simpatico e divertente da passare assieme fuori dal contesto meramente scientifico.
 
4. Come vedi il tuo futuro?
Benché abbia trovato interessanti quasi tutte le materie proposte alla FTL, nel corso dei miei anni di studio trascorsi qui ho scoperto una particolare passione per la disciplina biblica. Quindi, una volta terminato il ciclo di Master, ho in mente di proseguire con una licenza e, in seguito, un dottorato in Sacra Scrittura.


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