1. Parlaci di te.
Mi chiamo don Eric Raharison, sono malgascio, nato il 28 febbraio 1982 in Madagascar e sono un sacerdote diocesano della Diocesi di Ambatondrazaka. La mia vocazione è maturata nel mio paese di origine dove nel 1997 sono entrato nel seminario minore per intraprendere un cammino di discernimento, continuando la scuola superiore. Dal 2002 al 2005, ho studiato la filosofia presso il seminario maggiore di Antsirabe (Madagascar). Nel 2007 il mio vescovo di allora, S.E. Mons. Antonio Scopelliti (ora emerito), ha deciso di mandarmi in Italia nella sua diocesi di origine a Reggio Calabria, come già aveva fatto con tanti altri miei confratelli. In quella sede ho continuato il mio percorso formativo studiando la teologia nel Seminario Arcivescovile Pio XI. Il 2 luglio 2011 sono stato ordinato presbitero nella Cattedrale di Reggio Calabria da S.E. Mons. Vittorio Mondello arcivescovo di Reggio Calabria-Bova. In rispetto degli accordi presi tra la mia diocesi e quella di Reggio, mi sono fermato per tre anni in Italia per svolgere un’attività pastorale: ho fatto due anni di vice parroco e un anno come amministratore parrocchiale nell’Aspromonte (provincia di Reggio Calabria). In quello stesso periodo ho continuato a studiare all’Istituto teologico San Tommaso di Messina. Nel 2015, sono tornato definitivamente nel mio paese e ho fatto il parroco per tre anni.
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
È stata veramente una sorpresa per me avvicinarmi alla Facoltà, perché dopo tanti anni in Italia, non avrei mai pensato di tornare a studiare in Europa, ma ero certo che avrei continuato a lavorare per sempre per la mia Diocesi. Invece, il mio vescovo, S.E. Mons. Jean de Dieu Raoelison, che è stato un ex alunno della Facoltà, mi ha informato che era disponibile una borsa di studio a Lugano e era sua intenzione mandarmi a studiare in Ticino per continuare quello che ho già iniziato in Italia. Ho riflettuto bene e ho accettato volentieri la proposta del mio vescovo. Ora eccomi qui.
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
All’inizio mi sono sentito un po’ spaesato: dopo avere lavorato in parrocchia, ritornare in un ambiente universitario ha richiesto un breve periodo di adattamento, riuscito grazie all’accoglienza di tutti, dai responsabili della Facoltà ai miei confratelli studenti nel convitto. Non ho avuto difficoltà a proseguire i miei studi perché i responsabili cercano sempre delle soluzioni possibili soprattutto, nell’aiuto a preparare tutti i documenti necessari dall’inizio fino a ora, e anche i rapporti sereni con i professori ti permettono di lavorare senza tensioni e con gioia. Quindi, posso dire tranquillamente che ho trovato una comunità e una famiglia.
4. Come vedi il tuo futuro?
Per adesso il mio futuro sarà di concludere in bellezza questa nuova avventura portando a casa un diploma per servire la mia diocesi di origine e il mio paese. Poi, per il futuro mi affido completamente al nostro Signore che ci riserva sempre tante belle sorprese, come il fatto di venire qua.
Colgo anche questo momento come occasione per ringraziare la Facoltà di Teologia per questa opportunità e la Diocesi di Lugano per il servizio che sto svolgendo in parrocchia ogni fine settimana.
Grazie! Grazie! Grazie!
Mi chiamo don Eric Raharison, sono malgascio, nato il 28 febbraio 1982 in Madagascar e sono un sacerdote diocesano della Diocesi di Ambatondrazaka. La mia vocazione è maturata nel mio paese di origine dove nel 1997 sono entrato nel seminario minore per intraprendere un cammino di discernimento, continuando la scuola superiore. Dal 2002 al 2005, ho studiato la filosofia presso il seminario maggiore di Antsirabe (Madagascar). Nel 2007 il mio vescovo di allora, S.E. Mons. Antonio Scopelliti (ora emerito), ha deciso di mandarmi in Italia nella sua diocesi di origine a Reggio Calabria, come già aveva fatto con tanti altri miei confratelli. In quella sede ho continuato il mio percorso formativo studiando la teologia nel Seminario Arcivescovile Pio XI. Il 2 luglio 2011 sono stato ordinato presbitero nella Cattedrale di Reggio Calabria da S.E. Mons. Vittorio Mondello arcivescovo di Reggio Calabria-Bova. In rispetto degli accordi presi tra la mia diocesi e quella di Reggio, mi sono fermato per tre anni in Italia per svolgere un’attività pastorale: ho fatto due anni di vice parroco e un anno come amministratore parrocchiale nell’Aspromonte (provincia di Reggio Calabria). In quello stesso periodo ho continuato a studiare all’Istituto teologico San Tommaso di Messina. Nel 2015, sono tornato definitivamente nel mio paese e ho fatto il parroco per tre anni.
2. Come ti sei avvicinato alla Facoltà?
È stata veramente una sorpresa per me avvicinarmi alla Facoltà, perché dopo tanti anni in Italia, non avrei mai pensato di tornare a studiare in Europa, ma ero certo che avrei continuato a lavorare per sempre per la mia Diocesi. Invece, il mio vescovo, S.E. Mons. Jean de Dieu Raoelison, che è stato un ex alunno della Facoltà, mi ha informato che era disponibile una borsa di studio a Lugano e era sua intenzione mandarmi a studiare in Ticino per continuare quello che ho già iniziato in Italia. Ho riflettuto bene e ho accettato volentieri la proposta del mio vescovo. Ora eccomi qui.
3. Che ambiente hai trovato alla FTL?
All’inizio mi sono sentito un po’ spaesato: dopo avere lavorato in parrocchia, ritornare in un ambiente universitario ha richiesto un breve periodo di adattamento, riuscito grazie all’accoglienza di tutti, dai responsabili della Facoltà ai miei confratelli studenti nel convitto. Non ho avuto difficoltà a proseguire i miei studi perché i responsabili cercano sempre delle soluzioni possibili soprattutto, nell’aiuto a preparare tutti i documenti necessari dall’inizio fino a ora, e anche i rapporti sereni con i professori ti permettono di lavorare senza tensioni e con gioia. Quindi, posso dire tranquillamente che ho trovato una comunità e una famiglia.
4. Come vedi il tuo futuro?
Per adesso il mio futuro sarà di concludere in bellezza questa nuova avventura portando a casa un diploma per servire la mia diocesi di origine e il mio paese. Poi, per il futuro mi affido completamente al nostro Signore che ci riserva sempre tante belle sorprese, come il fatto di venire qua.
Colgo anche questo momento come occasione per ringraziare la Facoltà di Teologia per questa opportunità e la Diocesi di Lugano per il servizio che sto svolgendo in parrocchia ogni fine settimana.
Grazie! Grazie! Grazie!