Progetto educazione religiosa in età scolastica
«Se uno ha imparato a imparare, questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà!»
Papa Francesco
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Corso di formazione
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Un corso di formazione
L’attuale epoca è definita postmodernità: sebbene il termine non sia univocamente condiviso, lo assumiamo nella presente riflessione, giacché consente di comprendere il passaggio dall’epoca precedente ad una situazione nuova (connotata comunque da quanto vi è stato in precedenza). Per comprendere il termine postmodernità, è qui conveniente, prima di entrare in alcune chiarificazioni, soffermarsi su talune definizioni generali. Jean François Lyotard, in un testo che ha avuto molta risonanza sul tema, la definisce come «lo stato della cultura dopo le trasformazioni subìte dalle regole dei giochi della scienza, della letteratura e delle arti a partire dalla fine del XIX secolo». L’autore francese ha proposto il nuovo termine metarécits, che viene tradotto nella letteratura con le forme grandi narrazioni, grandi racconti o metanarrazioni. Con esso s’intende quel bagaglio di promesse che la modernità aveva portato con sé. Le cosiddette metanarrazioni permettevano di avere una visione del corso della storia di tipo teleologico. Esse concedevano una certa coesione sociale, la mobilitazione per un obiettivo comune, la speranza nella costruzione di un mondo più giusto per il quale ciascuno doveva offrire il proprio sacrificio. Si può considerare tanto l’idealismo, il marxismo, l’illuminismo ed altri movimenti dell’epoca moderna e che hanno determinato un approccio alla realtà venuto meno: la postmodernità sarebbe proprio la caduta di tali promesse che animavano la modernità.
Dalla definizione proposta si desume innanzitutto che la postmodernità si presenta come uno stato, una situazione, un cambiamento radicale. Inoltre, se ne coglie una rilevanza trasversale, che non riguarda solamente una parte o una disciplina determinata. Non mancano opinioni contrarie a tale definizione, in modo particolare considerando la presenza di autori che preferiscono evitare l’etichetta postmoderna alla società attuale: è il caso, ad esempio, di Anthony Giddens, ma non solo. Egli indica piuttosto il contesto attuale come la radicalizzazione della modernità: «non abbiamo superato la modernità; al contrario, siamo nel mezzo di una fase di radicalizzazione della modernità».
La radicalità del cambiamento sociale dell’Occidente pone delle sfide anche sul piano religioso e spirituale. Nel cantone Ticino come in molti altri contesti si vive un profondo contrasto tra l’intelaiatura cristiana (nomi propri, ricorrenze, calendario…) e la secolarizzazione quotidiana. Manca sempre più la possibilità di interpretare alcuni aspetti del vivere sociale che ancora attingono a riferimenti evidenti per il passato e che ora divengono simboli incapaci di esprimere. Si tratta dal corto circuito tipico della società postcristiana come quella che viene vissuta alle nostre latitudini.
Perché il 19 marzo è la festa del papà? Perché l’8 dicembre è giorno festivo? Perché nelle mense pubbliche al venerdì non si mangia carne? Perché mi chiamo Gian Maria? Perché il palazzo del Governo Ticinese si chiama “delle Orsoline?” Queste sono solo alcune delle domande alle quali un sempre maggior numero di ticinesi non riesce a rispondere. E trovare una risposta non è sempre materia storica. La fede cristiana non è solo passato.
Si esige quindi una nuova proposta formativa. Si tratta di fornire strumenti interpretativi che siano di conoscenza culturale basica. Il progetto “Educazione Religiosa in Età Scolastica” desidera percorrere una strada innovativa. Non cerca di fermarsi alla bipolarizzazione Catechesi – Istruzione Religiosa Scolastica. Di essi, si riconosce le due finalità profondamente diverse (nel primo caso la conversione del cuore per la salvezza dell’anima, la seconda la conscenza di alcuni dati culturali) ma viene pure riconosciuto un terreno comune fatto di nozioni e competenze di carattere religioso.
Dalla definizione proposta si desume innanzitutto che la postmodernità si presenta come uno stato, una situazione, un cambiamento radicale. Inoltre, se ne coglie una rilevanza trasversale, che non riguarda solamente una parte o una disciplina determinata. Non mancano opinioni contrarie a tale definizione, in modo particolare considerando la presenza di autori che preferiscono evitare l’etichetta postmoderna alla società attuale: è il caso, ad esempio, di Anthony Giddens, ma non solo. Egli indica piuttosto il contesto attuale come la radicalizzazione della modernità: «non abbiamo superato la modernità; al contrario, siamo nel mezzo di una fase di radicalizzazione della modernità».
La radicalità del cambiamento sociale dell’Occidente pone delle sfide anche sul piano religioso e spirituale. Nel cantone Ticino come in molti altri contesti si vive un profondo contrasto tra l’intelaiatura cristiana (nomi propri, ricorrenze, calendario…) e la secolarizzazione quotidiana. Manca sempre più la possibilità di interpretare alcuni aspetti del vivere sociale che ancora attingono a riferimenti evidenti per il passato e che ora divengono simboli incapaci di esprimere. Si tratta dal corto circuito tipico della società postcristiana come quella che viene vissuta alle nostre latitudini.
Perché il 19 marzo è la festa del papà? Perché l’8 dicembre è giorno festivo? Perché nelle mense pubbliche al venerdì non si mangia carne? Perché mi chiamo Gian Maria? Perché il palazzo del Governo Ticinese si chiama “delle Orsoline?” Queste sono solo alcune delle domande alle quali un sempre maggior numero di ticinesi non riesce a rispondere. E trovare una risposta non è sempre materia storica. La fede cristiana non è solo passato.
Si esige quindi una nuova proposta formativa. Si tratta di fornire strumenti interpretativi che siano di conoscenza culturale basica. Il progetto “Educazione Religiosa in Età Scolastica” desidera percorrere una strada innovativa. Non cerca di fermarsi alla bipolarizzazione Catechesi – Istruzione Religiosa Scolastica. Di essi, si riconosce le due finalità profondamente diverse (nel primo caso la conversione del cuore per la salvezza dell’anima, la seconda la conscenza di alcuni dati culturali) ma viene pure riconosciuto un terreno comune fatto di nozioni e competenze di carattere religioso.
I profondi e rapidi cambiamenti sociali degli ultimi anni hanno portato ad una società complessa. Multiculturale, liquida, frammentata... gli attributi per definire la realtà sono molti. L’educazione si trova quindi confrontata con mutate esigenze e linguaggi.
Per rispondere a questa necessità, è proposto un corso di formazione biennale (totale 96h/lezione) secondo curricoli differenti.
Per rispondere a questa necessità, è proposto un corso di formazione biennale (totale 96h/lezione) secondo curricoli differenti.
Formazione base e Laboratorio
- La formazione base è comune per tutti i curricoli. È costituita da due semestri da 24h/ lezione. Si tratta di lezioni di introduzione alle varie discipline fini all’educazione religiosa e umana. Il laboratorio è differente a seconda della disciplina scelta, secondo i curricoli: Istruzione Religiosa SE I ciclo, Istruzione Religiosa SE II ciclo, Istruzione Religiosa SMe, Catechesi;
- Il corso è tenuto da diversi professori specializzati nelle singole materie; i laboratori prevedono esercitazioni presso istituzioni affiliate;
- Sono previsti approfondimenti di tecniche didattiche all’avanguardia;
- Il Diploma è riconosciuto come semestre formativo (su quattro previsti) per ll conseguimento del Master ReTe (Teologia delle Religioni) presso la FTL;
- La Formazione base (secondo il calendario della Facoltà) potrà essere seguita in presenza (mercoledì dalle 18.30 alle 20.15) o remoto (anche registrazione);
- Modalità di valutazione: è previsto un esame orale al termine di ogni semestre della formazione base, per i laboratori è prevista una valutazione sulle attività preparate e attuate. Al temine del percorso è richiesto un paper su un tema concordato con il coordinatore del corso, da consegnare al termine del percorso. La valutazione positiva del paper e degli esami semestrali (due orali di formazione base e due pratici) dà diritto all’ottenimento del CS-RESA (Certificate of Studies in Religious Education at School Age).
Formazione base
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Laboratorio
Due a scelta:
- IRS I ciclo Scuola elementare
- IRS II ciclo Scuola elementare
- IRS Scuola Media
- Catechesi
Calendario
settembre-dicembre 2022 Formazione base I
marzo-maggio 2023 Laboratorio I |
settembre-dicembre 2023 Formazione base II
marzo-maggio 2024 Laboratorio II |
La Formazione base è comune per tutti i curricoli; il Laboratorio prevede la scelta tra due dei percorsi proposti. In totale sono 4 semestri di formazione (due base, due laboratori a scelta).
Al termine del percorso di formazione è previsto l’ottenimento del Certificate of Studies in Religious Education at School Age (CS-RESA).
Costo per semestre: 200.- CHF (100.- CHF per catechisti, docenti SE e SMe; gratuito per studenti USI, SUPSI, DFA).
Il corso prevede la frequenza in presenza o remoto.
Al termine del percorso di formazione è previsto l’ottenimento del Certificate of Studies in Religious Education at School Age (CS-RESA).
Costo per semestre: 200.- CHF (100.- CHF per catechisti, docenti SE e SMe; gratuito per studenti USI, SUPSI, DFA).
Il corso prevede la frequenza in presenza o remoto.
Corsi 2023-2024
Semestre autunnale 2023
- Corso base II di ERES
Semestre primaverile 2024
- Laboratorio ERES - Educazione Religiosa in Età Scolastica: I ciclo Scuola Elementare
- Laboratorio ERES - Educazione Religiosa in Età Scolastica: Sme
- Laboratorio ERES - Educazione Religiosa in Età Scolastica: Catechesi di iniziazione cristiana
- Corso base II di ERES
Semestre primaverile 2024
- Laboratorio ERES - Educazione Religiosa in Età Scolastica: I ciclo Scuola Elementare
- Laboratorio ERES - Educazione Religiosa in Età Scolastica: Sme
- Laboratorio ERES - Educazione Religiosa in Età Scolastica: Catechesi di iniziazione cristiana
Visita al Monastero di Claro e incontro con le monache benedettine:
24 settembre 2023. Programma. Informazioni e iscrizioni entro il 20 settembre scrivendo a donemanueledimarco@gmail.com |
Viaggio formativo in Terra Santa: 10-17 febbraio 2024. Programma.
Informazioni e iscrizioni entro il 30 giugno 2023 scrivendo a valentina.anzini@usi.ch |
Visita alla chiesa di Maria Juvenia e al Monastero delle Clarisse: 30 aprile 2023. Programma.
Informazioni e iscrizioni entro il 20 aprile scrivendo a donemanueledimarco@gmail.com |
Visita alla chiesa di San a Bernardo Curzutt: 5 febbraio 2023. Programma.
Informazioni e iscrizioni entro il 31 gennaio scrivendo a donemanueledimarco@gmail.com |
Contatto
via Giuseppe Buffi 13
casella postale 4663
6904 Lugano (Svizzera)
Tel.: +41-(0)58/6664555
Fax: +41-(0)58/6664556
E-mail: info@teologialugano.ch
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